La tradizione catanese a tavola: Arancino (+Ricetta)

La tradizione catanese a tavola: Arancino (+Ricetta)

La Sicilia è sinonimo di tradizione, soprattutto quella culinaria. Catania, nello specifico, offre piatti tipici degni di nota che portano con sé il sapore di una cultura che affonda le radici nei secoli e che si tramanda di generazione in generazione. Questa volta ci concentreremo sull’Arancino: origini, curiosità e… ricetta tutta catanese!

Origini dell’Arancino

Nell’eterna disputa tra Arancino e Arancina, partiamo dal presupposto che, a Catania, si chiama Arancino. L’Accademia della Crusca ha affermato la correttezza anche della forma “Arancina“, sebbene quella maschile continui ad essere quella indicata da tutti i moderni dizionari della lingua italiana (nessuno, invece, riporta il femminile, molto caro alla Sicilia Occidentale data la forma tondeggiante che ricorda, secondo loro, un’arancia).

Per Catania e per i catanesi, invece, la forma classica è a piramide e si pensa che derivi ad un collegamento diretto con l’Etna: infatti, mordendo la punta esce il vapore che ricorderebbe il fumo del vulcano, mentre la superficie croccante della panatura e il rosso del ragù ne rievocherebbero la lava nei suoi due stadi, calda e fredda.

Detto ciò, diciamo subito che non esiste un “inventore” dell’Arancino, ma le origini risalgono ad una tradizione popolare che ha subito adattamenti nel corso del tempo. Se lo ricolleghiamo al timballo di riso allo zafferano, questo risale agli Arabi e fu ideato da un emiro, dato che questa popolazione era solita appallottolare un po’ di riso tra le mani per poi condirlo con la carne di agnello.

Se consideriamo, invece, la panatura, dobbiamo prendere come riferimento temporale il XIII secolo con Federico II di Svevia. Per ovviare ai problemi di trasporto del riso durante i viaggi e le battute di caccia, infatti, l’unico metodo per non far rovinare il riso e il suo condimento era proprio la panatura.

A metà ‘800 il Dizionario Siciliano-Italiano di Giuseppe Biundi, tra l’altro, descrive l’Arancino come “una vivanda dolce di riso fatta alla forma della melarancia“: si parla di “Arancinu” (n.b. al maschile!) prendendo spunto, infatti, dal tipico colore della melarancia, a testimonianza che il nome potrebbe essere stato scelto per indicare la colorazione del cibo.

La piramide siciliana dal ripieno goloso

L’Arancino, “Re dello street food catanese“, è una vera e propria delizia di riso con una panatura dorata, croccante e fritta, dalla forma variabile in base al ripieno goloso. Le due versioni classiche sono al ragù – forma a punta – (con carote e, per alcuni, piselli) e al burro – forma rotonda – (con prosciutto e mozzarella).

Ne esistono, però, anche altre varianti: agli spinaci, al pistacchio, al pollo, alla norma, al gorgonzola, al nero di seppia… e anche alla Nutella! La versione dolce, infatti, accanto a quella salata colpisce, sempre più i palati (anche quelli più esigenti).

Per saperne di più, ecco il link del nostro itinerario culinario tra i sapori dello street food, dove figura ovviamente l’Arancino: Link.

Arancino - Catania (IT)
Arancino – Catania (IT)

La Ricetta dell’Arancino

La tradizione catanese a tavola: Arancino

Recipe by Due CopertiCourse: Tavola CaldaDifficulty: Media
Quantità

20

arancini
Tempo di Preparazione

2

hours 

30

minutes
Tempo di Cottura

30

minutes
Costo

Medio

Tempo Totale

3

hours 

Da veri Catanesi, vi forniamo la ricetta per realizzare a casa un perfetto Arancino doc. Ecco svelati, quindi, i segreti per avere un risultato culinario degno di nota! Attenzione: il ripieno base è al ragù, ma potete condirlo all’interno come volete: noi, pertanto, vi metteremo la ricetta solo del procedimento, omettendo quella del condimento interno.

Ingredienti

  • Per il Riso
  • 1,100 / 1,200 l di Acqua

  • 1 Dado vegetale

  • 1/2 Bustine di Zafferano

  • 500 g di Riso (preferibilmente “Roma”)

  • 10 g di Sale

  • 60 g di Margarina

  • q.b. di Parmigiano

  • q.b. di Passata di Pomodoro (per colorare)

  • Per la Pastella e la Frittura
  • q.b di Acqua

  • q.b di Farina

  • 1 Uovo

  • 1 pizzico di Sale

  • q.b. di Pangrattato

  • q.b. di Olio d’Arachidi

Procedimento

  • Fase 1
  • In una pentola cuocete il riso (cottura al dente) nella quantità d’acqua indicata, insieme al sale, lo zafferano e il dado vegetale.
  • Appena si assorbe l’acqua, aggiungete la margarina parmigiano q.b. ed un po’ di passata di pomodoro precedentemente cotta.
  • Fase 2
  • Fate raffreddare molto il riso cotto in una grande ciotola (in questo modo sarà più facile modellarlo).
  • Quando diventa freddo, coprite con uno strato di pellicola.
  • Fase 3
  • Preparate la pastella con acquafarina, l’uovo ed un pizzico di sale (deve risultare un composto fluido).
  • Prendete un po’ di riso, modellare la forma preferita (in perfetto stile Catanese, a punta).
  • Inserite il ripieno (ragù o altro) e continuate a modellarlo finché il condimento resti tutto all’interno avvolto dal riso.
  • Passate poi l’Arancino nella pastella e, successivamente, nel pangrattato (non deve essere troppo fine).
  • Fase 4
  • Dopo un’ora circa, friggerli in olio di arachidi (mi raccomando, quando lo immergete nell’olio, l’Arancino dovrà galleggiare in abbondante olio per una doratura ottimale).
  • Una volta dorati, scolateli su carta assorbente.Arancino - Catania (IT)

Notes

  • Un consigliogustatelo caldo! Appena sfornato, infatti, il croccante della panatura si sposerà perfettamente con il ripieno ancora filante. Un’esperienza quasi “mistica”, provare per credere. Inoltre, l’Arancino si mangia rigorosamente con le mani!

Buon appetito!