Castello dei Ventimiglia di Castelbuono (PA): La nostra esperienza da Turisti

Castello dei Ventimiglia di Castelbuono (PA): La nostra esperienza da Turisti

Vi siete mai chiesti come sarebbe vedere un monumento con gli occhi di un turista che parte all’esplorazione? Questo è esattamente il nostro intento e, quindi, vi parleremo della nostra esperienza al Castello dei Ventimiglia di Castelbuono: consigli, idee, tour ufficiali e non… insomma, tutto quello che c’è da sapere. Pronti? Partenza, via!

Costruito nel 1316 dal Conte Francesco I di Ventimiglia, il Castello di Castelbuono (in provincia di Palermo), sorge su una preesistente torre di guardia che risale al 1100. Oggi si presenta con ben 4 torri angolari più una cilindrica, che ricordano l’architettura angioina.

Soltanto nel 1500 il Castello venne trasformato in residenza fino al declino della famiglia dei Ventimiglia. Tra il 1818 e il 1819 il terzo piano del Castello di Castelbuono fu distrutto da alcuni terremoti e l’intera struttura venne compromessa. Soltanto nel 1920, il Municipio cittadino si aggiudicò – all’asta – la vecchia fortezza. Oggi, al suo interno, è allestito il Museo Civico.

Un tesoro “nascosto”

Noi di Due Coperti abbiamo scoperto un po’ per caso il Castello di Castelbuono e, fin da subito, ne siamo rimasti affascinati. Il Comune è stato inserito tra i Borghi autentici d’Italia e, tra viuzze e vicoletti, si arriva alla fortezza dei Ventimiglia, uno dei monumenti simbolo del posto.

Tappa fondamentale in un tour della Sicilia, soprattutto se si parte alla scoperta dei manieri più belli, il Castello di Castelbuono meriterebbe molta più attenzione da parte dei turisti. Punto di forza, poi, la cura e l’organizzazione con cui ogni cosa è sistemata al suo interno. Il Castello è super consigliato, ne vale davvero la pena.

Tour del Castello di Castelbuono

Il Castello dei Ventimiglia trasuda di storia, cultura e arte. Non esiste una guida ufficiale per scoprire il Museo Civico ospitato al suo interno ma, tramite una semplice brochure e il percorso guidato, si può partire all’esplorazione in totale autonomia. Niente di più semplice.

La collezione permanente è suddivisa in diverse sezioni dislocate su tre piani: Archeologica, Urbanistica, Arte sacra, la Cappella Palatina, Arte moderna e contemporanea. Accanto a questo, poi, vi sono esposizioni temporanee che variano in base al periodo dell’anno di riferimento.

Le ricche sale con i soffitti a cassettoni scolpiti e decorati, finestre e portali di stile gotico, accolgono importanti testimonianze preistoriche e di storia naturale delle Madonie. Oltre a armi in pietra levigata, tantissime specie di coleotteri, lepidotteri e flora sono collezionati dallo scienziato castelbuonese Francesco Minà Palumbo. A parte, poi, sono custoditi i reperti archeologici della necropoli di Bergi e, in una stanza ancora a sé stante, la reliquia di Sant’Anna, gelosamente custodita della Cappella Palatina.

Decorata con uno stuolo di angeli e allegorie realizzate in stucco su fondo d’oro, si può ammirare all’interno il Sacro Teschio di Sant’Anna sull’altare maggiore che sfoggia un paliotto in corallo, oro e perle.

Per quanto riguarda i prezzi, vi forniamo il link del sito ufficiale dove potete consultarli: Link.

Castello dei Ventimiglia - Castelbuono (PA) (IT)
Castello dei Ventimiglia – Castelbuono (PA) (IT)

Consigli pratici per la visita

Innanzitutto, dedicate il giusto tempo alla visita del Castello, non vivete un’esperienza “mordi e fuggi”: soffermatevi a leggere le tante tavole didascaliche che vi spiegheranno la storia della fortezza, le curiosità, le leggende e tanto altro ancora.

Consigliato abbigliamento e scarpe comode per favorire la visita, soprattutto per la presenza di numerose scale per salire ai piani più alti: nulla di impossibile, però. Adattissimo, infatti, anche ai più piccini.

Per ultimo, ma non in ordine di importanza, occupate ancora qualche minuto ad ammirare il paesaggio esterno. Il Castello, infatti, è inserito in una cornice ottimale per realizzare perfette foto ricordo “ad alta quota“. Scatti da favola, insomma, parola di Due Coperti!