Monastero dei Benedettini di Catania: quello che c’è da sapere
Il Monastero dei Benedettini è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi di tutta Catania. Tantissime, infatti, le curiosità che ruotano attorno a questo sito tardo barocco amato dai turisti di ogni parte del mondo. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere!
Un po’ di storia
Il sito fu eretto intorno al 1500 e i Benedettini a Catania furono famosi non solo per il prestigio, ma anche perché vivevano in condizione di assoluta agiatezza, nonostante, per esempio, nel ‘700 la popolazione fosse in balia di una carestia. Nel 1669 la lava dell’Etna raggiunse il monastero e la chiesa di San Nicolò attigua crollò.
Per ripristinare il tutto, i monaci affidarono la ricostruzione all’architetto Giambattista Contini ma, purtroppo, il terremoto del 1693 fu decisivo e distrusse nuovamente quasi tutto il monastero. Partì da lì il nuovo progetto che portò anche all’ampliamento del plesso. Dal 1977 l’intero complesso fu ceduto all’Università di Catania che vi fondò la Facoltà di Lettere e pian piano si espanse anche ad altre quali Lingue, Filosofia e altre materie umanistiche.
Tour del Monastero dei Benedettini
Situato in pieno centro storico, non distante dal Duomo, il Monastero è uno dei complessi più grandi d’Europa ed è un vero e proprio gioiello del barocco siciliano. Per tale ragione, dal 2002 è anche Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Di tutto il Monastero oggi si conserva intatta, di quella che era la struttura cinquecentesca, il piano interrato con mosaici di epoca romana perfettamente visibili e il Chiostro di ponente (definito dei Marmi, per il colonnato e la fontana quadrilobata in marmo bianco di Carrara). Oltre a quello di Ponente che è dunque il più antico, vi è un altro Chiostro più moderno che si trova a Levante con un giardino interno a il Caffeaos in stile eclettico.
Salendo al piano superiore, tantissimi corridoi che, quasi come un labirinto, portano al giardino pensile del noviziato (costruito nel 1669). Notevole il corridoio dell’orologio che collega i due chiostri e che è il più grande dell’edificio (214 m). Proseguendo, si arriva ad una grande sala circolare, quello che era Antirefrettorio, che porta poi al Refrettorio Grande (oggi Aula Magna). Questa è una delle zone più belle del monastero: di forma ellittica, è pavimentata con ceramiche particolari, scelte accuratamente dai monaci.
Il “piano segreto” e la misteriosa Biblioteca
Poiché fu ricostruito più volte, nei sotterranei si conserva un “piano segreto” che permette di immaginare quello che era l’antico monastero con i vari ambienti: refettorio, biblioteca, infermeria e dormitori per i forestieri. Il vero e proprio “sotterraneo” si trova sotto il Chiostro di ponente in cui si erge la Fontana dei Marmi, quando si parla invece di “piano segreto“, ci si riferisce a una zona ancora più sotto, mentre in verità siamo solamente all’altezza del piano del cortile.
Il posto sicuramente più misterioso e suggestivo coincide con quella che oggi è la Biblioteca del Dipartimento di Scienze Umanistiche, ricavata negli immensi sotterranei del monastero. Le antiche celle dei monaci sono diventate delle vere e proprie aule studio e gli studenti possono fruire comodamente degli ambienti della biblioteca grazie anche ad un ponte sospeso sopra l’area archeologica che funge da corridoio.
Il monastero dei Benedettini per i catanesi
Sicuramente la magia del luogo risiede non soltanto nella storia che porta con sé, ma anche alle leggende che vi “ronzano” intorno, alcune antiche e altre contemporanee. Un esempio è quella che narra la presenza di una galleria sotterranea che unirebbe il convento con quello di San Benedetto sito in Via Crociferi, ma non vi è alcuna certezza. Un’altra storia che viene tramandata vuole che il corpo di Donato del Piano sia seppellito proprio sotto l’organo della Chiesa di San Nicola.
Trattandosi, però, di avvenimenti non certi, è ovvio che per i catanesi il Monastero stesso è “leggenda“, nel senso di un luogo in cui tutto può accadere: gli studenti scrivono la loro storia, coronano i loro sogni, i turisti lo fotografano e portano un po’ della Sicilia in giro per il mondo. Così nascono nuove storie da raccontare e si instaura un legame con luogo che va al di là di tutto, oltre allo stupore di avere davanti tanta grandezza frutto del lavoro umano.
Se avete voglia di scoprire altre informazioni sulla città di Catania, date un’occhiata alla nostra pagina dedicata proprio al capoluogo etneo.