Terror Háza di Budapest: La nostra esperienza da Turisti
Vi siete mai chiesti come sarebbe vedere un monumento con gli occhi di un turista che parte all’esplorazione? Questo è esattamente il nostro intento e, quindi, vi parleremo della nostra esperienza al Terror Háza di Budapest: consigli, idee, tour ufficiali e non… insomma, tutto quello che c’è da sapere. Pronti? Partenza, via!
Il monumento-museo Casa del terrore (in ungherese: Terror Háza) è situato a Budapest, sul viale Andrássy al numero 60. Si trova all’interno di un edificio costruito nel 1880, che venne usato come quartier generale della polizia politica sia nazista sia comunista.
Ultimato nel 2002, in seguito al restauro della vecchia “Casa della lealtà“. La sua realizzazione fu voluta dal Primo ministro ungherese Viktor Orbán e aprì al pubblico proprio il 24 febbraio 2002 e il direttore generale del museo è da allora Mária Schmidt.
Un viaggio nel più profondo buio dell’umanità
Terror Háza è un luogo particolare – immancabile nella visita della città di Budapest – che permette di riflettere su un periodo buio dell’umanità. Un “viaggio” attraverso uno spaccato di storia che fa – ancora oggi – accapponare la pelle ma che serve come spunto per non ripetere gli errori passati.
Noi ne siamo rimasti totalmente soddisfatti: a parte la bellezza, l’organizzazione e l’importanza storica, secondo noi, ne vale la pena anche per vivere la città a 360 gradi comprendendo a pieno l’identità di un popolo che ha resistito con le unghie e con i denti a regimi totalitari che, al contrario, tendevano verso la distruzione. Assolutamente consigliato al 100 per 100.
Tour di Terror Háza
Il monumento-museo Terror Háza contiene mostre relative al regime nazista e comunista nell’Ungheria del XX secolo ed è anche un memoriale per le vittime di questi regimi, compresi quelli detenuti, interrogati, torturati o uccisi nell’edificio.
Ancor prima di entrare, sulla strada per raggiungere il monumento vi sono una fila di candele e le foto di alcune delle vittime, mentre nel cornicione più alto del palazzo è intagliata la scritta “Terror”, che si legge in modo corretto solo dall’alto.
Si articola, poi, all’interno attraverso un percorso guidato, su 3 piani, tra sale strette e in ombra, con letture e didascalie soltanto in inglese (purtroppo), che testimonia i tragici effetti dei regimi totalitari. Musiche e luci nelle varie stanze ricreano l’atmosfera angosciante della vita durante quel periodo dittatoriale, per un’immersione del visitatore degna di nota.
In ogni stanza, come accennato, sono a disposizione fogli con la spiegazione ma in inglese. Per comprendere tutto a pieno, vi consigliamo l’acquisto – a parte oltre il prezzo del ticket – dell’audio guida in italiano, soprattutto se masticate poco la lingua straniera e volete capire le vicissitudini di un luogo che ha tanto da raccontare.
La Casa del Terrore ha diversi punti focali, fra i più importanti ricordiamo:
- Il carro armato sovietico T54: si tratta di uno di quelli che repressero col sangue la lotta degli ungheresi per la libertà. Dietro, si trova un muro nero annerito che racconta la storia di una città del tutto messa a dura prova e le foto sbiadite delle vittime senza nome – uomini e donne – che hanno trovato la morte;
- La ricostruzione della prigione e delle celle di tortura nel seminterrato: vi si accede tramite un ascensore dalle vetrate trasparenti che scende lentissimo, come per far rivivere la stessa angoscia e i momenti di terrore vissuti da chi – una volta entrato nella cella – perdeva del tutto la libertà;
- Le fotografie di alcune vittime: due grandi pareti di granito colorato (una bianca e una nera) che lanciano un messaggio ben chiaro: “Non ci sono vittime primarie o secondarie. Ci sono solo vittime“;
- Le fotografie degli aguzzini: nell’ultima sala dalle pareti rosse e nere, troviamo le foto dei carnefici impuniti.
Per quanto riguarda gli orari d’apertura, vi forniamo il link del sito ufficiale dove potete consultarli: Link.
Consigli per la visita
Innanzitutto, diciamo subito che per esplorare perfettamente il punto d’interesse dovete dedicare il giusto tempo: una visita frettolosa, infatti, non vi permetterà di godere a pieno l’esperienza nel museo.
Consigliato, inoltre, abbigliamento e scarpe comode per favorire il giro, anche se non è affatto faticoso. Meglio, tra l’altro, non portarsi zaini ingombranti ma solo l’essenziale.
Se viaggiate con bambini, tenete a mente che si tratta di un luogo molto d’impatto e che, quindi, non è adattissimo a loro.
Se avete voglia di scoprire altre informazioni sulla città di Budapest, date un’occhiata alla nostra pagina dedicata proprio alla città dalle due anime: Buda e Pest.